Sono ufficialmente iniziati i lavori di costruzione della Linea Adriatica, “il più grande progetto italiano di trasporto del gas degli ultimi dieci anni” come lo ha definito l’operatore Snam con un investimento previsto di 2,5 miliardi di euro.
La nuova rete di gasdotti sarà lunga circa 425 Km e partendo da Sulmona si collegherà a Minerbio, nel Bolognese, attraversando Abruzzo, Umbria, Toscana ed Emilia-Romagna.
Il progetto si divide in cinque lotti, tutti già appaltati.
La prima fase prevede la posa di un metanodotto da 141 Km tra Sestino e Cesena: a fine Aprile apriranno i cantieri per la costruzione delle prime tre tratte, mentre a Giugno le restanti due, tra Cesena e Minerbio.
Questo primo step prevede inoltre la realizzazione di una stazione di compressione a Sulmona, finanziata in parte dal Pnrr con 375 milioni di euro, che sarà dotata di tre turbocompressori Hydrogen-Ready da 11 megawatt forniti da Baker Hughes.
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La messa in servizio è prevista non prima del 2026.
La fase due della Linea Adriatica prevede invece la realizzazione dei metanodotti Foligno-Sestino (entro la fine dell’anno saranno aperte le gare d’appalto) e Sulmona-Foligno per una lunghezza totale di 285 Km.
In base alle stime la seconda fase sarà completata nel 2027.
I commenti
Maria Sferruzza, Executive Director engeneering, construction e solution del gruppo Snam, ha fornito ulteriori dettagli riguardanti la sicurezza del progetto: “Da un punto di vista tecnico, la progettazione è eseguita seguendo le più stringenti normative di sicurezza nazionali e internazionali“.
“Per i metanodotti Foligno-Sestino e Sestino-Minerbio sono stati svolti studi di dettaglio previsti dalla normativa, compresa la nuova normativa sismica per il calcolo strutturale Ntc 2018“.
“Per il tratto Sulmona-Foligno siamo andati anche oltre, siglando un accordo quadro col MASE e l’Ingv in virtù del quale quest’ultimo è identificato come ente terzo per ulteriori verifiche sulla sismicità“.
“In ottant’anni i metanodotti Snam hanno vissuto più e più terremoti senza subire alcun danno, né interrompere la propria operatività”.
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