All’inizio del mese di Ottobre American Water, una società di servizi pubblici statunitense che, attraverso le sue controllate, fornisce servizi idrici e di trattamento delle acque reflue negli Stati Uniti, ha subìto un attacco hacker che ha portato all’accesso non autorizzato ai sistemi informatici da parte di terzi. Ancora oggi, nonostante sia passato quasi un mese dall’incidente, il portale dell’azienda è irraggiungibile e i servizi di fatturazione sono temporaneamente sospesi.
L’azienda non ha condiviso i dettagli tecnici dell’attacco, ciononostante, stando alle dichiarazioni, non sarebbero stati compromessi gli impianti di di gestione idrica o di trattamento delle acque reflue.
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Dopo aver rilevato l’intrusione, American Water ha messo offline MyWater, il portale clienti, mettendosi completamente a disposizione delle forze dell’ordine che hanno avviato un’indagine per far luce sulla vicenda.
“Al momento, riteniamo che nessuno dei nostri impianti o operazioni idriche o di trattamento delle acque reflue sia stato negativamente influenzato da questo incidente. Non ci saranno addebiti in ritardo o servizi interrotti finché MyWater rimarrà non disponibile“, si legge in una nota della società americana.
Le reti idriche sono tra le infrastrutture critiche più colpite dai cybercriminali, a causa della loro importanza e, conseguentemente, del loro redditività. Per questo motivo, in Europa, rientrano sotto al controllo della direttiva NIS 2.
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