Il mercato mondiale del GNL continuerà a crescere anche nel 2021, ma a ritmi decisamente meno sostenuti rispetto al passato.
Secondo una recente analisi pubblicata da S&P Global Platts, infatti, la domanda globale di gas naturale liquefatto nel 2020 è cresciuta del 2%, arrivando a 362 milioni di tonnellate, e aumenterà di un ulteriore 3% nel corso del 2021. Si tratta di tassi decisamente più contenuti rispetto al ‘balzo’ dell’11% registrato nel 2019 (rispetto al 2018) e agli incrementi a doppia cifra sempre registrati negli anni precedenti.
A rallentare è soprattutto la domanda europea, il cui calo è controbilanciato almeno parzialmente dalla crescente ‘fame’ di GNL dei mercati asiatici, le cui dinamiche ormai sono quelle trainanti in questo settore.
E infatti – spiega S&P – è guardando verso est che si può spiegare il pur lieve incremento che la domanda mondiale subirà il prossimo anno: se infatti a inizio 2020 il Far East usciva da in inverno mite, con scorte di metano di notevole entità, l’attuale stagione invernale si sta rivelando decisamente più rigida e gli stoccaggi si stanno consumando più rapidamente. Ciò significa che in primavere la domanda sarà più elevata rispetto all’anno precedente e questo sosterrà il mercato.
“Sicuramente ci sarà un aumento dei novi contratti per la fornitura di gas nel 2021, ma sarà interessante vedere si si tratterà di modifiche agli attuali contratti oppure se in qualche modo l’attuale capacità di liquefazione ancora non contrattualizzata troverà un suo spazio sul mercato” si legge nel report della società di analisi.
Dinamica inversa, invece, per ciò che riguarda la capacità di liquefazione, e quindi di export, dei principali Paesi esportatori: se infatti nel corso del 2020 la capacità totale era cresciuta di 27,8 milioni di tonnellate grazie all’entrata in funzione di diversi nuovi impianti come il treno 3 di Corpus Christi negli USA, il Treno 1 del terminal di Damietta in Egitto, la Prelude FLNG di Shell e la seconda FLNG di Petronas, nel corso del 2021 questo valore dovrebbe crescere di ‘soli’ 14,5 milioni di tonnellate.