La Fortuna, datata e lenta – essendo equipaggiata con un sistema di mantenimento della posizione ad ancore – nave posatubi russa non è più sola nel lavoro di installazione dell’ultimo tratto del gasdotto Nord Stream 2, in acque territoriali danesi.
Dal 4 marzo, come ha confermato ufficialmente Nord Stream 2 AG (la controllata di Gazprom che sta realizzando la controversa infrastruttura energetica), ha iniziato le attività di posa anche la Adakemik Cherskiy, che da mesi era pronta ad intervenire, trovandosi già in prossimità del luogo dei lavori, nella Exclusive Economic Zone (EEZ) danese, e che potrà consentire una sensibile accelerazione delle operazioni essendo dotata di un più moderno sistema di dynamic positioning.
Nord Stream 2 ha confermato a S&P Global Platts che la “Akademik Cherskiy è partita dal porto tedesco di Wismar (dove si trovava dal 24 gennaio scorso) diretta verso Kaliningrad per svolgere le prove in mare, terminate le quali inizierà i lavori di posa delle tubazioni nella EEZ della Danimarca”.
Per molto tempo tutti gli osservatori ritenevano che Gazprom avrebbe impiegato proprio la Akademik Cherskiy per completare l’installazione dei 150 Km mancanti del gasdotto (lungo in totale 2.460 Km), dopo l’uscita di scena del contractor Allseas e di tutti gli altri fornitori occidentali, a causa delle sanzioni americane nei confronti della nuova pipeline, oggetto di pareri discordanti e di tensioni interna anche tra i diversi Stati membri dell’UE. Ma il gruppo russo aveva poi ripreso le attività di posa con la Fortuna, altra posatubi battente bandiera russa, che solo in questo gironi verrà affiancata anche dalla Akademik Cherskiy consentendo di ridurre drasticamente i tempi previsti per il completamento del gasdotto, che comunque restano incerti.