L’epidemia di coronavirus e il clima di forte incertezza economica che ne è conseguito a livello globale non fermeranno i piani russi per raddoppiare la propria capacità di consegnare gas al mercato cinese.
Nei gironi scorsi il CEO di Gazprom Alexei Miller ha infatti annunciato alla stampa internazionale che il colosso statale del gas naturale ha iniziato la fase progettuale e di analisi propedeutica alla costruzione di un nuovo gasdotto da 50 miliardi di metri cubi all’anno tra Russia e Cina. L’infrastruttura, la cui costruzione era già stata confermata dal presidente russo Vladimir Putin lo scorso marzo, viene al momento identificata con l’appellativo di Power of Siberia 2, riferendosi al primo gasdotto che collega i due Paesi, il Power of Siberia appunto, inaugurato a dicembre 2019 e in grado di trasportare tra Russia e Repubblica Popolare 38 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Un’opera importante, che ha richiesto 5 anni di lavori e 55 miliardi di dollari di investimenti e che è stato possibile realizzare solo a valle di un decennio di trattative tra Mosca e Pechino, sfociate poi in un contratto di fornitura di 30 anni e nel via libera al gasdotto.
Ora, evidentemente, la strada è spianata, visto che la Russia intende procedere speditamente con la realizzazione della seconda condotta, che avrà peraltro una capacità ben maggiore della prima.
Il calo dei consumi cinesi di gas di questi mesi, conseguente alla pandemia di Covid-19, non ha quindi frenato i piani di Mosca che scommette su una crescita del mercato cinese nel lungo termine, peraltro confermata dalla autorità di Pechino secondo cui il consumo interno di gas sarà di 2,5 volte quello attuale entro il 2050.
A differenza del Power of Siberia, che collega (come intuibile dal nome) la Siberia con la Cina, il secondo gasdotto avrebbe origine nella penisola di Yamal, nel nord della Russia, dove si trovano tra le più importanti riserve di gas del Paese. Nella regione si trova anche l’impianto di liquefazione del gas Yamal LNG Terminal, da cui il 18 maggio scorso è partita la prima nave della stagione che trasporterà GNL in Cina attraverso la rotta artica (la Northern Sea Route o anche ‘Via della Seta Polare’), con oltre un mese di anticipo rispetto alla prima spedizione dello scorso anno (avvenuta a fine giugno 2019).