La Serbia sta traendo immediati quanto tangibili benefici dall’avvio delle attività del Balkan Stream, la prosecuzione del gasdotto TurkStream che, attraversando i Balcani, raggiunge appunto Serbia, Bulgaria e Ungheria.
Lo ha confermato nei giorni storsi – secondo l’agenzia di stampa russa TASS – il Presidente serbo Aleksandar Vucic, nel corso di una telefonata ufficiale con il suo omologo russo Vladimir Putin.
“Il Presidente Vucic ha sottolineato l’importanza del gasdotto Balkan Stream, che contribuisce alla stabilità energetica della Serbia” ha confermato il Governo di Belgrado, in una nota ripresa dalla TASS. Vucic ha anche ribadito “la necessità di lanciare nuovi progetti di infrastrutture energetiche”.
Il beneficio, oltre che in termini strategici e geopolitici, sembra essere evidente anche dal punto di vista economico: secondo l’esecutivo locale, infatti, prima la Serbia acquistava gas naturale ad un prezzo medio di circa 240 dollari per 1.000 metri cubi, mentre attraverso la nuova pipeline il gas viene acquistato a 155 dollari per 1.000 metri cubi.
Il Balkan Stream è uno dei due rami di prosecuzione del TurkStream, il gasdotto che trasporta il gas russo fino in Turchia. Il tratto serbo, completato già nel 2019, è lungo circa 400 Km ed è entrato in funzione nei primi giorni di gennaio 2021, con una capacità nominale di 13,9 miliardi di metri cubi i gas all’anno.