La Germania ha perso la sentenza che limitava l’accesso di Gazprom al gasdotto OPAL che, con una lunghezza di 470 chilometri ed una capacità annua di 36 miliardi di metri cubi di gas naturale, collega il paese e le maggiori reti europee onshore con il gasdotto russo Nord Stream.
Il caso fa parte di una lunga controversia sul trasporto del gas russo in Europa, che ha visto contrapporsi alla Germania, Polonia ed altri paesi dell’Europa Orientale.
La Russia intende raddoppiare la propria capacità di esportazione di gas verso la Germania, con la realizzazione del progetto Nord Stream 2, servendosi di un collegamento onshore chiamato Eugal.
La Germania ha presentato ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, dopo l’annullamento nel 2019 della decisione che permetteva a Gazprom di aumentare il traporto di gas in Europa, mediante il gasdotto OPAL.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha respinto le argomentazioni della Germania, secondo cui la solidarietà energetica non sia una questione legale bensì un concetto politico, sottolineando il proprio dovere di esaminare i possibili rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento di gas sui mercati dei paesi dell’UE.
L’OPAL Gastransport ha successivamente dichiarato il proprio disaccordo nei confronti della decisione presa dal tribunale, confermando il suo parere secondo cui il mercato unico europeo non sarebbe stato svantaggiato da un aumento della capacità di trasporto del gasdotto in questione.