Dallo scoppio del conflitto in Ucraina, gli accordi di cooperazione con il colosso russo Gazprom hanno rappresentato oltre la metà dell’aumento delle importazioni di gas naturale per la Cina.
La Russia, la cui economia dipende fortemente dalle vendite di materie prime, ha dirottato le esportazioni di petrolio dall’Europa all’Asia e ad altre regioni.
Lo scorso anno la domanda in Europa è calata di 56 miliardi di metri cubi e di altri 26 milioni nei primi otto mesi di questo 2023.
Le esportazioni lungo il gasdotto Power of Siberia – noto anche come gasdotto Cina-Russia East Route – avviate nel 2019, sono aumentate ad oggi fino a 15 miliardi di metri cubi all’anno e si prevede un aumento sino a 22 miliardi entro la fine del 2023.
“Vediamo che il mercato cinese del gas è in crescita – dichiara Alexei Miller, amministratore delegato di Gazprom – Le importazioni di gas dalla Cina sono aumentate negli otto mesi di quest’anno. E più della metà dell’aumento di queste forniture importate nel mercato cinese è stato fornito da Gazprom“.