Anche il Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron, per la prima volta in modo esplicito, si è espresso contro il gasdotto Nord Stream 2, chiedendo alla Germania di bloccare il completamento dell’infrastruttura come risposta all’incarcerazione del dissidente russo Alexeij Navalny.
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clement Beaune avrebbe dichiarato che “occorre essere lucidi: penso che (il blocco del gasdotto; ndr) sia un’opzione da considerare, visto che le sanzioni già prese non sono bastate”. Rispondendo poi alla domanda (di alcuni giornalisti; ndr) “significa che la Francia vuole la fine del Nord Stream 2?”, Beaune si è espresso ancora più esplicitamente: “Lo abbiamo appena detto”.
Secondo il quotidiano italiano fino ad ora la Francia era sempre rimasta neutrale sul ‘dossier’ Nord Stream 2, e quindi questa prima quanto chiara presa di posizione contro il gasdotto di Gazprom, che consentirebbe alla Russia di raddoppiare la sua capacità di export verso la Germania e quindi verso tutta l’Europa centrale, bypassando l’Ucraina, costituirebbe un duro colpo per la cancelliera Angela Merkel.
La posizione del Governo tedesco tuttavia resta immutata: l’infrastruttura energetica, che l’industria teutonica giudica imprescindibile, è una questione separata rispetto a quella dei diritti civili in Russia. In sostanza Berlino, nella battaglia politica contro il Cremlino, non vuole mettere sul piatto un asset che ritiene strategico per i propri interessi economici.
Posizione peraltro bipartisan, sostenuta nei giorni scorsi dall’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schröder, il firmatario del primo contratto con Putin relativo alla costruzione del Nord Stream 2, che ha dichiarato: “Se lo abbandoniamo (il gasdotto; ndr) tagliamo il ramo della politica energetica sul quale siamo seduti”.