In ragione della necessità di Pechino di sostituire il carbone, sempre meno utilizzato per ragioni ambientali, con il meno inquinante gas naturale, sta diventando sempre più stretto e solido il legame energetico tra Russia e Cina, rappresentato in modo fisico dalle pipeline che collegano tra loro i due Stati orientali.
E infatti, negli ultimi mesi, il volume di gas russo esportato nella Repubblica Popolare sta costantemente crescendo e molto probabilmente si attesterà su livelli decisamente maggiori di quelli attuali nel corso dei prossimi anni.
Proprio questo è stato uno degli argomenti di discussione nel corso del meeting che si è svolto recentemente, ovviamente in videoconferenza, tra il Presidente di Gazprom Alexey Miller e il Presidente di China National Petroleum Corporation (CNPC) Dai Houliang.
I due top manager hanno affrontato – come si legge in una nota ufficiale diffusa dalla corporation russa del gas – diversi aspetti relativi alla loro attuale e futura collaborazione, a partire proprio dal sensibile aumento del volume di metano consegnato, che si sta attestando costantemente al di sopra dei valori fissati per contratto, su richiesta degli acquirenti cinesi.
Gazprom ha spiegato che le quantità giornaliere di gas esportate in media dal giacimento Chayandinskoye verso la Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia, nel mese di ottobre e nei primi 20 giorni di novembre, sono state sempre maggiori di quelle contrattuali, con un record toccato il 12 novembre quando il ‘surplus’ ha raggiunto il 25%.
Consegne eccezionali che verranno in qualche modo incorporate nel contratto di fornitura in vigore tra le parti: il colosso guidato da Miller ha infatti reso noto di essere già al lavoro, in accordo con quanto previsto dal Purchase Agreement, per rendere effettivo e costante un incremento dei volumi esportati già a partire dall’inizio del 2021, attraverso la pipeline, parlando di un volume addizionale di metano esportato verso la Cina che dovrebbe attestarsi attorno ai 6 miliardi di metri cubi.
Guardando poi ad un futuro ulteriore consolidamento dei legami energetici tra i due Paesi, il numero uno di Gazprom e quello di CNPC hanno anche passato in rassegna i progetti per nuove potenziali rotte di trasporto del gas dalla Russia alla Cina: innanzitutto il Power of Siberia 2, gasdotto che dovrebbe attraversare la Mongolia e la cui ingegnerizzazione è partita a inizio 2020, ma anche altri possibili percorsi sia più a ovest sia verso oriente.
Infine, sono stati analizzati gli sforzi congiunti messi in atto dalle due corporation per realizzare nella regione siti sotterranei di stoccaggio del gas e centrali elettriche alimentate a metano, per favorire l’utilizzo del gas per la mobilità, in tema di formazione del personale, standard operativi e armonizzazione delle certificazioni.