E’ di circa 3 volte il fatturato l’impatto economico generato da SIOT sul territorio in cui l’azienda opera.
E’ questo il risultato di uno studio commissionato dalla società – che gestisce l’omonimo terminal petrolifero nel porto di Trieste e il tratto italiano dell’oleodotto TAL (chiamato anche Oleodotto Transalpino) – alla MIB Trieste School of Management e presentato nei giorni scorsi nel capoluogo giuliano.
SIOT, che occupa 120 addetti diretti e genera 460 occupati nell’indotto, nel 2018 ha fatturato 84,5 milioni di euro, creando un impatto economico sul territorio che la MIB ha stimato tra i 246,9 e 282,3 milioni di euro. L’importo – come si legge in una nota della stessa SIOT – è stato calcolato sommando l’impatto diretto, indiretto e indotto dal reddito, e calcolando la percentuale di tale impatto che permane sul territorio regionale: oltre al valore del fatturato, nel dato confluiscono, attraverso calcoli derivanti dalla teoria economica, analisi del contesto e letteratura da precedenti studi, le stime relative all’economia generata dalla presenza della SIOT e dai moltiplicatori dovuti alla distribuzione del reddito.
Nel dettaglio, l’impatto diretto è costituito dagli 84,5 milioni di fatturato (il cui 91% deriva da prestazioni effettuate in Friuli Venezia Giulia per clienti austriaci e tedeschi e il 9% dall’attività di terminalista portuale nello scalo di Trieste), mentre quello indiretto è dato dalla somma degli acquisti generati dai fornitori della SIOT e presso il sistema economico regionale, come conseguenza della presenza e dell’attività della società (ma non da questa direttamente effettuati), e presenta un valore pari a 122 milioni. La somma dell’impatto diretto e indiretto, pari a 206,5 milioni, va per l’88% a vantaggio di realtà economiche in Friuli Venezia Giulia, il restante 12% crea valore nel resto d’Italia.
Infine va aggiunto l’impatto indotto, che consiste nell’effetto sul territorio determinato dalle spese effettuate dai percettori di reddito da lavoro e da capitale, generato direttamente e indirettamente da SIOT. Tale impatto, qui calcolato in modo prudenziale tenendo conto delle sole spese effettuate dai percettori di reddito da lavoro, può assumere – sulla base del modello di riferimento utilizzato nel presente lavoro – un valore compreso tra 40,4 e 75,8 milioni di euro.
“L’obiettivo che l’azienda si è posta in questo contesto – ha dichiarato il Presidente del Gruppo TAL, Alessio Lilli, che ha presentato lo studio alla presenza del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e del Presidente dell’Unione Petrolifera Claudio Spinaci – è quello di quantificare, e quindi rendere visibile, l’apporto economico creato dalla SIOT a vantaggio del territorio. Il progetto, infatti, nasce dalla volontà di veder restituiti da uno studio autorevole, sviluppato con metodo scientifico, numeri di sintesi in grado di contestualizzare nel dettaglio il ruolo e il valore economico della SIOT per Trieste e per Friuli Venezia Giulia”.