Ieri, 28 dicembre, il ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, si è recato a Tunisi per incontrare il collega Othman Jerandi e il presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied. Secondo quanto riferito dal sito web ufficiale della Farnesina, i colloqui con le massime autorità della Tunisia – tra cui la premier Najla Bouden, a capo di un governo approvato l’11 novembre scorso – faranno il punto della situazione in un momento di importanti cambiamenti per le aziende italiane che operano in Nord Africa nel campo energetico.
Il 27 novembre scorso, Eni ha firmato un accordo per cedere il 49,9% della propria partecipazione in due gasdotti – la Trans Tunisian Pipeline Company (TTPC) e la Trans-Mediterranean Pipeline Compay (TMPC) – a Snam. In base all’accordo, Eni trasferirà le proprie quote di proprietà del gasdotto onshore TTPC, che va dal confine Algeria-Tunisia alla costa tunisina, e dei gasdotti offshore della TMPC, che collega la costa tunisina all’Italia, a una società italiana di nuova costituzione, la NewCo, di cui Eni manterrà una quota del 50,1%. Previa autorizzazione del governo tunisino e con il consenso degli azionisti, le parti prevedono di concludere l’operazione entro il terzo trimestre del 2022.