Dopo oltre trent’anni di presenza in Azerbaigian, Equinor ha annunciato la cessione di tutte le proprie attività rimanenti nel paese alla State Oil Company of Azerbaijan Republic (SOCAR).
L’operazione rientra nel piano strategico di ristrutturazione del business internazionale Oil&Gas della compagnia.
Le attività di Equinor comprendono una partecipazione non operativa del 7,27% nei giacimenti petroliferi Chirag Gunashli (ACG), dell’8,7% nell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC) e del 50% nel campo di Karabagh.
SOCAR detiene già una partecipazione del 25,0% in ACG, una quota del 25,0% in BTC tramite la Azerbaijan BTC Limited e il 50% nel campo Karabagh.
Situato a circa 100 km a est della capitale Baku ad una profondità compresa tra i 125-180 metri, ACG è il più grande giacimento petrolifero dell’Azerbaigian nel bacino del Mar Caspio.
La produzione stimata nel periodo 2018-2049 è di circa 3 miliardi di barili di petrolio, mentre quella totale per la prima metà del 2023 è stata in media di circa 375.000 barili al giorno.
Il trasporto del petrolio verso la costa mediterranea turca avviene attraverso l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceychan (BTC), operativo dal Maggio 2005.
Il BTC percorre 1.768 km attraverso Azerbaigian (445 km), Georgia (245 km) e Turchia (1.070 km), raggiungendo un’altitudine di 2.800 metri sui monti del Caucaso.
L’intera pipeline è composta da circa 150.000 sezioni, ciascuna lunga 12 metri. Questo corrisponde a un peso di circa 655.000 tonnellate.
Equinor ha infine dichiarato che il valore dell’accordo sarà rivelato in un secondo momento.