L’attuale emergenza sanitaria e le misure di contenimento attuate dai Governi di tutto il mondo per fronteggiarla avranno un impatto diretto, ritardandone i tempi di realizzazione, anche sulla Eastern Mediterranean (EastMed) Pipeline, infrastruttura che dovrebbe consentire di distribuire nell’Europa meridionale il gas naturale estratto dal maxi-giacimento Leviathan, nell’offshore di Israele.
Lo ha confermato il ministro dell’Energia di Cipro Giorgos Lakkotrypis che – secondo quanto riportato dalla stampa locale – nel corso di una recente conferenza stampa, alla precisa domanda “la situazione potrà complicare i piani della Eas Med Pipeline?”, ha risposto: “Si lo farà”.
Nessun altro dettaglio in merito, anche se la frase del politico di Cipro non lascia spazio a molti dubbi.
I tempi quindi, come sta capitando ad altre opere analoghe, si allungheranno per la EastMed Pipeline, progetto portato avanti dalla società IGI Poseidon, joint-venture paritetica tra la greca DEPA e l’italiana Edison (ma controllata dai francesi di EdF) che ha come mission aziendale, oltre alla costruzione del gasdotto EastMed, anche la realizzazione di altre due pipeline: l’Interconnector Greece-Bulgaria (IGB) e il Poseidon (dal confine Turchia-Grecia fino all’Italia Meridionale). Si tratta in ogni caso di un sistema di trasporto complessivo poiché l’EastMed, che porterebbe il gas israeliano e Cipro e in Grecia, in territorio ellenico si allaccerebbe proprio all’IGB, per arrivare nell’Europa Orientale, e al Poseidon per giungere fino in Italia e in altre aree del Sud del continente.