Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha approvato ufficialmente l’accordo da 35 miliardi di dollari siglato lo scorso agosto con le autorità egiziane e i partner Chevron, NewMed e Ratio Oil per fornire il gas naturale del giacimento offshore Leviathan all’Egitto. Netanyahu lo ha descritto come “il più importante accordo sul gas nella storia di Israele“, destinato a garantire al Paese entrate pari a 18 miliardi di dollari e a consolidarne il ruolo di principale esportatore di gas nella regione.
In base a quanto stabilito, Israele triplicherà i flussi di gas naturale provenienti dal giacimento Leviathan – uno dei più grandi nel Mediterraneo con riserve stimate in circa 600 bcm e una produzione garantita fino al 2064 – inviando ulteriori 7,5 miliardi di metri cubi, gran parte dei quali attraverso un nuovo gasdotto che dovrebbe entrare in funzione nel 2029. NewMed ha annunciato che l’accordo di esportazione coprirà un totale di 130 bcm di gas fino al 2040 e, al momento della firma, si è impegnata a investire 2,5 miliardi di dollari per la perforazione di due nuovi pozzi.
Offshore e Onshore
Ad ottobre Energean Israel ha firmato un accordo di trasmissione di 15 anni con Israel Natural Gas Lines per il gasdotto Nitzana tra Israele ed Egitto. L’obiettivo è di espandere le esportazioni di gas da Israele e rafforzare la connettività energetica regionale nel Mediterraneo orientale. Energean garantirà fino a 1 miliardo di metri cubi all’anno di capacità per un periodo di 15 anni, con opzioni di estensione o cessazione anticipata. Secondo le previsioni, il Nitzana dovrebbe entrare in servizio entro i prossimi 36 mesi una volta che tutte e tre le società partecipanti – Energean, Leviathan e Tamar – finalizzeranno gli accordi di capacità.
Il gasdotto andrà da Ramat Hovav, nel sud di Israele, fino al confine egiziano vicino a Nitzana, trasportando circa 600 milioni di piedi cubi di gas naturale al giorno.
Energean contribuirà con circa 100 milioni di dollari alla costruzione del gasdotto e della stazione di compressione, pari al 16,4% del costo complessivo del progetto. L’azienda ha annunciato che gran parte di questo investimento sarà coperta da un prestito a termine non garantito di 70 milioni di dollari, con durata decennale, concesso da Bank Hapoalim.

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