Nell’ambito dei suoi sforzi per assicurarsi forniture alternative a quelle russe, l’azienda energetica e TSO di Stato della Polonia PGNiG rileverà gli asset produttivi norgevesi del gruppo Ineos: un portafoglio di risorse di gas con cui verrà alimentata la nuova condotta Baltic Pipe, in fase di costruzione.
La divisione Ineos Energy, costituita lo scorso anno per gestire tutti gli asset oil&gas del gruppo britannico, ha infatti raggiunto un accordo con PGNiG Upstream Norway, controllata della corporation polacca, per la cessione di tutte le attività norvegesi, che comprendono partecipazioni in giacimenti attivi, quote in licenze di esplorazione, impianti produttivi e pipeline a fronte di un corrispettivo pari a 615 milioni di dollari.
“Il deal ci consente di monetizzare un portfolio di asset relativi principalmente al gas e non direttamente operati da noi ad un prezzo molto attrattivo, rispetto alle valutazioni di bilancio” ha spiegato Brian Gilvary, ex CFO di BP e oggi CEO di Ineos Energy.
L’acquisizione di Ineos E&P Norge, che dispone di risorse per 117 milioni di barili di olio equivalente, porterà l’output di PGNiG Upstream Norway a circa 1,5 miliardi di metri cubi (bcm) annui nei prossimi 5 anni, ha rivelato in una nota il gruppo polacco.
“L’acquisizione di Ineos E&P Norge ci consente di incrementare notevolmente la nostra capacità di produzione di gas in Norvegia, e ci garantisce volumi considerevoli con cui alimentare il nuovo gasdotto Baltic Pipe” ha dichiarato il CEO di PGNiG Pawel Majewski. L’operazione di acquisizione di asset produttivi in Norvegia e la realizzazione della Baltic Pipe – condotta che a partire da ottobre 2022 collegherà la Norvegia con la Polonia attraverso Mar Baltico e Danimarca – fanno parte di una più ampia strategia della corporation energetica polacca che vorrebbe ridurre il più possibile la sua dipendenza dalla Russia in termini di forniture di gas naturale.