Passerà anche attraverso la realizzazione di un nuovo oleodotto lo sviluppo della cooperazione, politica ed economica, tra Israele e gli Emirati Arabi, dopo le recente normalizzazione dei rapporti diplomatici tra i due Paesi.
La compagnia statale israeliana EAPC ha infatti annunciato di aver firmato un Memorandum of Undesrtunding (MoU) con MED-RED Land Bridge – società a capitale misto arabo-israeliano controllata da Petromal, una divisione deella National Holding di Abu Dhabi, dalla compagnia israeliana AF Entrepreneurship e da Lubber Line, gruppo internazionale attivo nel settore delle infrastrutture e dell’energia – per la realizzazione, e la futura gestione, di un nuovo oleodotto che collegherà la città di Eilat sul Mar Rosso al porto di Ashkelon, in Mediterraneo.
L’accordo, firmato ad Abu Dhabi in occasione della visita ufficiale del Segretario del Tesoro USA Steve Mnuchin, se finalizzato – sottolinea l’agenzia di stampa Reuters – costituirebbe uno dei più significativi deal siglati tra i due Paesi mediorientali dal riavvio dei rapporti diplomatici.
La nuova infrastruttura servirà per trasportare in Europa, in modo più rapido e meno costoso rispetto al transito navale attraverso Suez, il greggio degli Emirati, ma nei piani dei suoi promotori dovrà funzionare anche in direzione inversa per consentire ai clienti asiatici un più facile accesso al petrolio prodotto nelle aree del Mediterraneo e del Mar Nero.
“MED-RED è in trattative avanzate con alcuni grandi player in Occidente e in Asia per accordi di servizio di lungo periodo” ha detto EAPC, aggiungendo che l’entrata in funzione dell’oleodotto incrementerà i volumi movimentati di decine di milioni di tonnellate di greggio all’anno.
Secondo indiscrezioni riportate dalla Reuters l’oleodotto, che avrebbe un valore di 700-800 milioni di dollari, potrebbe entrare in funzione già nel corso del 2021.