A partire da novembre, l’Ucraina tornerà a importare gas dalla Grecia tramite il gasdotto transbalcanico (Trans-Balkan pipeline), una misura necessaria per contrastare l’intensificarsi degli attacchi russi alle infrastrutture energetiche del Paese in vista dell’arrivo dell’inverno. Con questa strategia la Russia ha infatti privato Kiev del 55% della propria produzione, costringendola a prendere in considerazione l’importazione di altri 4 miliardi di metri cubi di gas.
DEPA Commercial, D.Trading – controllata dal principale gruppo energetico privato ucraino DTEK – e la svizzera Axpo Trading hanno quindi riservato capacità per l’importazione di gas dalla Grecia all’Ucraina, con un volume giornaliero pari a 600.000 metri cubi.
Il gasdotto transbalcanico era rimasto inutilizzato a causa degli elevati costi di transito del gas attraverso i quattro paesi coinvolti, inclusa l’Ucraina. Tuttavia, le recenti riduzioni tariffarie applicate dagli operatori moldavi e rumeni hanno reso economicamente sostenibile il suo utilizzo, permettendo la prenotazione di capacità per il mese di novembre, secondo quanto riferito dalla società di consulenza ExPro.
L’Ucraina importa circa 24 milioni di metri cubi (MMcm) di gas al giorno, di cui più di 10 milioni di metri cubi dalla Polonia, circa 10 milioni di metri cubi dall’Ungheria e più di 4 milioni di metri cubi dalla Slovacchia.

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