Federmetano è assolutamente favorevole al processo di metanizzazione della Sardegna tramite la costruzione di una pipeline fisica per il trasporto del gas naturale, e nel frattempo ritiene fondamentale la prosecuzione dei servizi di distribuzione attraverso i cosiddetti carri bombolai.
Su questi concetti verte il parere che l’associazione ha formulato nell’ambito della procedura di consultazione promossa da ARERA lo scorso settembre inerente “Lo sviluppo delle infrastrutture energetiche in Sardegna: lo studio RSE”. Documento che ha lo scopo di fornire elementi utili, insieme alle ulteriori considerazioni emerse in sede di discussione pubblica, che saranno tenuti in conto dall’Autorità per la valutazione dei Piani decennali di sviluppo di trasmissione elettrica e di trasporto gas, prevista entro la fine del corrente anno 2020.
Federmetano ritiene che “la metanizzazione della Sardegna, in prima istanza, potrà essere attuata con modalità ‘pipeline virtuale’ (GNL) ma anche GNC a mezzo carri bombolai”, soluzione quest’ultima già adottata e che peraltro “risulta nel suo complesso più idonea rispetto al GNL per ragioni tecniche ed economiche”, in considerazione del fatto che “a parte alcune realtà industriali di particolare rilievo, la clientela risulta costituita da utenze che rientrano all’interno di prelievi annali variabili tra 500.000 e 1 milione di Stm3 (Standard Metro Cubo), volumi che – scrive Federmetano nel suo parere – poco giustificano investimenti di rilievo” (come quelli necessari per la filiera del GNL; ndr).
Chiarito ciò, l’associazione ribadisce di ritenere “l’investimento in una pipeline fisica di collegamento (di costo 4 volte inferiore all’infrastruttura elettrica di pari potenza!)”, la soluzione “più idonea per garantire una inversione di tendenza sulla gestione ‘monopolistica’ dell’energia in Sardegna (inversione che difficilmente si potrà sviluppare con la sola attuazione della pipeline virtuale) e consentire di avvicinare l’isola alle modalità di pari opportunità delle varie filiere commerciali e non, presenti in continente. Condizioni che agevolerebbero la regione nel fare sistema per lo sfruttamento di energie da fonti rinnovabili di ultima generazione (biometano) in un lasso temporale – tutto sommato poi non così lontano – al 2050”.
Il documento inviato ad ARERA, Federmetano analizza poi l’impatto della diffusione di GNL e GNC trasportato via strada (quindi con camion cisterna), il suo utilizzo anche in modo complementare alla futura rete fisica di gasdotti, per raggiungere le zone più remote o meno popolate dell’isola che non potrebbero comunque essere collegate direttamente al network, e infine la diffusione in ambito mobilità (quindi come nuovi combustibili per autotrazione) del gas naturale compresso per i veicoli leggeri e del gas naturale liquefatto per i mezzi pesanti dedicati al trasporto merci.