PipeChina, il nuovo operatore della rete nazionale del gas recentemente creato dal Governo di Pechino accorpando asset precedentemente posseduti da diverse corporation energetiche statali, ha annunciato l’avvio della costruzione di un nuovo gasdotto da 1,3 miliardi di dollari che attraverserà tutta la regione settentrionale della Repubblica Popolare.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, la nuova condotta connetterà il terminal di import di GNL di Tianjin, nel nord est del Paese, con Xiongan, località nei pressi della capitale, correndo per 413 Km, con un diametro di poco superiore al metro.
Quello annunciato è il più grande investimento effettuato da PipeChina fin dalla sua, pur recente, costituzione, avvenuta nell’ottobre del 2020 nell’ambito del programma di liberalizzazione dell’industria energetica nazionale avviato dal Governo cinese.
PipeChina aveva rilevato tutti i gasdotti e gli oleodotti detenuti dalle due aziende statali PetroChina e Sinopec, come anche i siti di stoccaggio, in cambio di liquidi e di azioni, rendendo le due major energetiche azioniste del TSO (Transport System Operator).
Una volta completato, in nuovo gasdotto della Cina settentrionale sarà in grado di trasportare 6,6 miliardi di metri cubi di gas, circa il 2% del consumo nazionale annuo. Presso il suo punto di arrivo a Pechino, la pipeline si connetterà con diverse altre infrastrutture, tra cui il network di condotte che collega la regione della capitale, quella di Tianjin e quella di Hebei con gasdotto russo Power of Siberia, costruito da Mosca proprio per esportare il proprio gas naturale verso la Repubblica Popolare.