Il progetto denominato Sistema Integrato di Trasporto di gas naturale (SIT Gas), prima conosciuto con la denominazione “Gasdotto del Sud”, sarà dato in concessione nel 2024. Questo è quanto ha affermato pubblicamente il viceministro dell’energia del Perù, Victor Murillo.
La nuova infrastruttura sarà in grado di rifornire di gas naturale le regioni di Apurímac, Arequipa, Cusco, Moquegua, Puno e Tacna, tutte situate nel sud del Paese dove fino ad oggi la copertura della rete di gas per uso domestico è stata molto limitata. Basti pensare che alla fine del mese di dicembre 2019, il Perù disponeva di 1,1 milioni di connessioni di gas domestico e la maggior parte di queste erano situate nelle città di Lima e Callao.
Con la nuova versione del progetto, profondamente rivista da un punto di vista tecnico, adesso il gasdotto non solo consentirà il trasporto di gas nelle principali città delle diverse province, ma raggiungerà anche tutti i municipi che si trovano lungo il tracciato della pipelin. L’investimento di questa grande opera, secondo dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Energia (MINEM) sarà di 4,5 miliardi di dollari, cifra assai inferiore rispetto a quella formulata nella precedente versione del progetto, quando la costruzione era stata affidata al consorzio formato da Odebrecht, Enagas y Graña e Montero nel 2014 per un valore di 7,5 miliardi di dollari.
Sebbene la concessione sia prevista per il 2024, la consegna dei diversi tratti del gasdotto nelle mani del governo peruviano verrà effettuata mano a mano che terminano i lavori secondo, il programma prestabilito.
In base ai dati forniti dal Ministero dell’Energia con il nuovo sistema di trasporto di gas naturale, circa 900.000 famiglie situate nel sud del paese potranno disporre di questo importante servizio.