Dopo sei giorni di interruzione del servizio nel principale oleodotto di carburante degli Stati Uniti, causato dal famoso attacco informatico, un funzionario americano informato sui fatti ha detto alla NBC che l’impresa Colonial Pipeline ha pagato agli hacker un riscatto di quasi 5 milioni di dollari.
La notizia del pagamento è stata riportata per la prima volta da Bloomberg, tuttavia il funzionario degli Stati Uniti non ha detto come o quando la società ha pagato.
La chiusura ha causato carenza di benzina nelle stazioni di servizio dalla Virginia alla Florida oltre ad aver frenato la produzione di due raffinerie e costretto alcune compagnie aeree a riprogrammare le operazioni di rifornimento.