Eni e Sonatrach hanno completato, in tempi molto brevi – tanto che il ‘cane a sei zampe’ lo definisce un “esempio di progetto fast-track” – la realizzazione del nuovo gasdotto che collega i siti produttivi di Bir Rebaa Nord (BRN) e di Menzel Ledjmet Est (MLE) nel Bacino del Berkine, nella parte sud orientale dell’Algeria.
La pipeline ha una lunghezza di 185 chilometri e un diametro di 16 pollici con una capacità di trasporto di 7 milioni di metri cubi standard di gas al giorno.
Questa nuova infrastruttura – spiega l’Eni nella sua nota – consentirà l’esportazione del gas associato del blocco 403 (BRN e BRSW) e lo sviluppo dei campi a gas dei blocchi del Berkine Nord, dove è stata ultimata la perforazione e il collegamento dei primi 4 pozzi, a solo un anno dall’entrata in vigore degli accordi di farm-in nelle concessioni di Sif Fatima II, Zemlet El Arbi e Ourhoud II, occorsi a febbraio 2019. Negli stessi blocchi da maggio 2019 è iniziata la produzione dai campi ad olio il cui sviluppo continuerà durante l’anno in corso.
Questo progetto, definito appunto ‘fast track’, ha visto l’impegno congiunto di Eni e Sonatrach, fondato sulla strategia comune di un time to market accelerato e sulla disponibilità e capacità delle società contrattiste del gruppo algerino chiamate ad eseguire i lavori.
Il progetto a gas del Berkine Nord – aggiunge l’azienda italiana – porterà a regime una produzione di 6,5 milioni di metri cubi e 10.000 barili di liquidi associati che insieme allo sviluppo olio porterà ad una produzione di 65.000 barili di olio equivalente al giorno (boed) entro il 2020.