Dopo aver ceduto, per un totale di 5 miliardi di dollari, una quota della propria divisione deputata alla gestione degli oleodotti ai fondi americani KKR & Co. e BlackRock e al fondo sovrano di Singapore GIC, la corporation energetica nazionale di Abu Dhabi, ADNOC, lo scorso autunno avrebbe deciso di sondare il mercato relativamente alla vendita di almeno una parte del business relativo ai propri gasdotti: un’operazione che, se concretizzata, potrebbe valere fino a oltre 15 miliardi di dollari.
Al momento non ci sono conferme che il Governo dell’emirato arabo sia davvero intenzionato a procedere con questo maxi-deal, ma secondo quanto riportato da Bloomberg, sarebbero già pronti a cogliere l’eventuale occasione alcuni dei più importanti fondi d’investimento a livello mondiale, compresi quelli già coinvolti nell’affare delle pipeline petrolifere.
Si tratterebbe nello specifico, secondo la testata specializzata, dei fondi USA BlackRock Inc., Global Infrastructure Partners and KKR & Co., che sarebbero pronti ad avanzare ad ADNOC entro la metà di febbraio le rispettive offerte (per il momento non vincolanti) nell’ambito di un processo che dovrebbe avere come obbiettivo della corporation araba quello di alienare il 49% delle propria controllata deputata alla gestione delle pipeline per il trasporto di gas.
Ma non si troverebbero solo negli Stati Uniti gli investitori istituzionali interessati a questa possibile operazione: sempre in base alla ricostruzione di Bloomberg, infatti, alla finestra ci sarebbero anche l’australiana IFM Investors Pty e il Fondo Pensioni degli Insegnanti dell’Ontario (Canada).
Si tratterebbe, se dovesse proseguire, della seconda tornata di investimenti da parte di gestori di fondi internazionali in una società statale mediorientale che controlla infrastrutture energetiche: la prima è stata la già menzionata cessione di una quota dei propri oleodotti effettuata sempre da ADNOC all’inizio del 2019.