Dopo un mese esatto dall’avvio delle attività commerciali, avvenuto l’1 gennaio 2020, Gazprom ha già celebrato il transito di 1 milioni di metri cubi (bmc – billion cubic meters) di gas nel TurkStream, il nuovo gasdotto che trasporta il gas russo in Turchia.
Secondo i calcoli riportati da S&P Global Platts, ciò significa che sono transitati mediamente 7 milioni di metri cubi di gas al giorno dalla Russia verso la Turchia nella pipeline, costituita da due condotte parallele con una capacità di 15,75 bcm ciascuna (31,5 bcm in totale).
Una delle due linee è progettata per fermarsi in Turchia, mentre l’altra prosegue fino al confine con la Bulgaria.
“Circa il 54% dell’intero volume di gas (1 bcm) è stato distribuito direttamente sul mercato interno turco, mentre il 46% ha proseguito fino al confine tra Turchia e Bulgaria” ha spiegato Gazprom.
Da tali dati, S&P ha dedotto che il flusso medio di gas diretto in Turchia sia stato pari a circa 20 milioni di metri cubi al giorno, o 7,3 miliardi di metri cubi su base annua, e che verso la Bulgaria siano andati invece 17 milioni di metri cubi di gas al giorno, ovvero circa 6,2 bcm annui.
In Bulgaria, poi, la rete nazionale del gas dovrebbe essere in un prossimo futuro potenziata e connessa ad una nuova pipeline che verrà costruita in Serbia e che arriverà fino al confine con l’Ungheria.
Evoluzione che si inserisce pienamente nelle strategie di Gazporm, mirate a raggiungere l’Europa meridionale bypassando l’Ucraina, proprio grazie al TurkStream e ai successivi prolungamenti della rotta nei Balcani.
In occasione dell’inaugurazione ufficiale del TurkStream, tenutasi lo scorso 8 gennaio – ricorda S&P Global Platts – il CEO di Gazprom Alexei Miller aveva ribadito che “questa nuova pipeline, insieme alla Blue Stream che attraverserà il Mar Nero, ci consentirà di poter arrivare liberamente, e senza il pagamento di tariffe di transito, con il nostro gas sul mercato della Turchia”.