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venerdì, Ottobre 3, 2025

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JANAF respinge le accuse di MOL: “Test condotti correttamente, capacità garantita”

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L’operatore croato JANAF ha smentito fermamente le accuse avanzate dal Gruppo MOL riguardo a presunte carenze tecniche emerse durante i test di capacità dell’Oleodotto Adria tra il terminale di Sisak e il confine ungherese, condotti nel settembre 2025.

JANAF ha contestato in particolare l’affermazione secondo cui non sarebbe in grado di soddisfare il fabbisogno annuale di greggio delle raffinerie ungheresi e slovacche del Gruppo MOL.

Ungheria e Slovacchia sono tra i membri dell’Unione Europea che dipendono maggiormente dalle forniture di petrolio russo, trasportato attraverso l’oleodotto Druzhba. Malgrado gli sforzi dell’UE per diversificare le rotte di approvvigionamento energetico, entrambi i Paesi continuano a privilegiare il mantenimento dei flussi dalla Russia.

In questo contesto, l’oleodotto adriatico rappresenta l’alternativa strategica più rilevante per garantire la continuità delle spedizioni di greggio verso l’Europa centrale.

La disputa si è accesa dopo che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’intenzione di contattare il primo ministro ungherese Viktor Orbán per sollecitarlo a interrompere l’acquisto di petrolio russo. L’iniziativa rientra in una strategia più ampia volta a esercitare pressioni sugli alleati della NATO affinché riducano la loro dipendenza energetica da Mosca.

Durante il primo test congiunto, svolto l’11 e 12 settembre senza l’impiego di polimeri DRA, sono state attivate due pompe a Sisak e tre a Csurg, sul lato ungherese. Il flusso medio raggiunto è stato di 1.950 m³/h, equivalente a una capacità annua di 13,8 milioni di tonnellate.

Il secondo test, effettuato il 17 e 18 settembre con l’uso di polimeri DRA per facilitare il trasporto del greggio, ha registrato una portata di 2.200 m³/h, pari a 15,5 milioni di tonnellate annue.

Il terzo test, previsto tra il 22 e il 24 settembre con una portata target di 2.200 m³/h, è stato ridotto a 1.600 m³/h su esplicita richiesta del Gruppo MOL.

Il trasporto è stato effettuato con una sola pompa per ciascun lato. JANAF ha sottolineato che la riduzione del flusso è stata imposta da MOL e non da limitazioni tecniche proprie, rendendo il test non rappresentativo delle reali capacità operative.

La società croata ha ribadito la propria piena disponibilità tecnica e organizzativa a garantire il fabbisogno annuale di greggio per le raffinerie del Gruppo MOL. In base ai test effettuati, JANAF ha fornito rassicurazioni non solo al partner ungherese, ma anche alle autorità croate e all’Unione Europea.

Sebbene sia stata raggiunta una portata massima di 2.200 m³/h, lo studio raccomanda un flusso operativo sicuro di 2.100 m³/h, che corrisponde a circa 14,5 milioni di tonnellate annue, tenendo conto della densità del greggio Azeri Light, dell’efficienza del 95% dell’oleodotto e della capacità di ricezione di MOL.

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