La capacità di trasporto del Balkan Stream, pipeline in fase di costruzione in territorio bulgaro, progettata per trasportare in Serbia e Ungheria il gas russo proveniente dal nuovo gasdotto TurkStream, verrà potenziata e consentirà a Sofia di diversificare le fonti di approvvigionamento allargando la platea di fornitori a soggetti non russi.
E’ quanto ha dichiarato, secondo l’agenzia di stampa Reuters, il primo ministro bulgaro Boyko Borissov, in occasione di una visita ai cantieri di costruzione di due stazioni di compressione che sorgeranno lungo il percorso del nuovo gasdotto, lungo in totale 474 chilometri.
“Con queste due nuove stazioni di compressione, saremo in grado di incrementare la capacità del Balkan Stream da 15 a 20 miliardi di metri cubi (cbm) all’anno” ha detto Borissov. “Questo upgrade ci consentirà di diversificare le fonti di approvvigionamento lungo l’intera rotta, non solo in Bulgaria ma anche per le forniture dirette in Serbia, Ungheria e Austria”. Diversificazione che, evidentemente, guarderà a soggetti non russi da affiancare a Gazprom, che comunque fornirà- via TurkStream, di cui di fatto il Balkan Stream sarà una ramificazione – la gran parte del metano previsto in transito attraverso la nuova condotta.