Dopo aver recentemente annunciato una profonda riorganizzazione del quadro regolatorio, nel senso di una maggior liberalizzazione dell’accesso alle infrastrutture energetiche del Paese, il Governo della Nigeria ha deciso di mettere a disposizione una garanzia statale al finanziamento di uno dei più importanti nuovi gasdotti che verranno realizzati.
Si tratta del Ajaokuta-Kaduna-Kano (AKK), condotta che negli obbiettivi dell’esecutivo di Lagos dovrebbe consentire un miglior sfruttamento del gas estratto nei giacimenti offshore al largo delle coste nazionali, metano che oggi viene in gran parte bruciato dagli operatori dei pozzi – focalizzati quasi esclusivamente sull’estrazione di petrolio – tramite il ‘flaring’, pratica peraltro ritenuta dannosa per l’ambiente.
Come annunciato dal Ministro delle Finanze Zainab Ahmed e riportato dall’agenzia di stampa Reuters, il Governo nigeriano fornirà una garanzia pubblica sull’85% del costo totale del progetto, stiamo in 2,59 miliardi e finanziato dalla società di leasing cinese Sinosure. Il 15% del costo rimanente sarà invece coperto dalla compagnia petrolifera statale nigeriana NNPC.
“Abbiamo svolto un’accurata analisi del progetto, e siamo soddisfatti del fatto che il cash-flow generato dalla pipeline Ajaokuta-Kaduna-Kano sarà sufficiente a ripagare il costo di costruzione dell’infrastruttura” ha spiegato Ahmed.
Il Governo nigeriano, secondo la Reuters, sta anche studiando la costruzione di centrali a gas lungo il percorso del gasdotto e intende usare questo progetto per convincere le compagnie a raccogliere e stoccare il gas estratto dai giacimenti petroliferi, invece che bruciarlo.
Infine, recentemente il Governo USA ha stanziato un finanziamento di un miliardo di dollari per la costruzione di una centrale elettrica che sarà alimentata proprio dalla nuova pipeline Ajaokuta-Kaduna-Kano.