La recente mossa del Senato americano, che ha inserito le sanzioni contro il Nord Stream 2, da tempo ventilate ma mai attuate dal Presidente Donald Trump, in una legge sulla difesa di sicura approvazione, non è piaciuta alla Germania, che è il primo sostenitore della nuova pipeline di Gazprom nel Vecchio Continente nonché il principale beneficiario delle forniture di gas russo che viaggeranno nella condotta a partire dal prossimo anno.
Il riferimento all’atto legislativo statunitense non è stato palesato, ma il messaggio è chiaro. Il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, secondo quanto riportato dalla Reuters, ha infatti dichiarato, a proposito del Nord Stream 2: “Le decisioni relative alla politica energetica europea si prendono in Europa. Noi rifiutiamo interferenze esterne e, in linea di principio, sanzioni extraterritoriali”.
Il fastidio tedesco per quella che viene considerata un’ingerenza americana in affari del tutto europei è evidente, ma la questione trascende la semplice politica energetica avendo riflessi geopolitici di più ampio respiro, che riguardano l’influenza russa sul Vecchio Continente.