In risposta alle crescenti pressioni sul Governo tedesco per bloccare di fatto il completamento del Nord Stream 2, la Russia sembra aver deciso di accelerare con la posa dell’ultimo tratto offshore del gasdotto, che dovrebbe trasportare proprio in Germania il gas russo raddoppiando la capacità dell’attuale pipeline Nord Stream.
Secondo la Reuters, infatti, ieri la nave da carico russa Ivan Sidorenko è salpata dal porto tedesco di Mukran, dove si trovano i depositi del materiale da costruzione del Nord Stream 2 e starebbe dirigendosi verso la Akademik Cherskiy, la nave posatubi anch’essa russa che Gazprom dovrebbe utilizzare per completare la posa dell’ultimo tratto del gasdotto, dopo che lo scorso dicembre Allseas, il contractor originariamente incaricato da Mosca di realizzare l’opera, aveva abbandonato il progetto a causa delle sanzioni americane.
Proprio per questo Gazprom, non potendo più rivolgersi ad operatori ‘terzi’ (tutti potenzialmente oggetto delle misure restrittive di Washington), aveva deciso di utilizzare una nave battente bandiera russa, ancorché piuttosto datata. La Akademik Cherskiy è infatti dotata di un sistema di posizionamento ad ancore, il cui utilizzo ha richiesto un permesso specifico della Danish Energy Agency (l’ultimo tratto del gasdotto passa in acque territoriali danesi), arrivato solo lo scorso 7 luglio.
Caduto quindi l’ultimo ostacolo autorizzativo, in quel momento sembrava che Gazprom avesse la strada spianata per posare la porzione finale della condotta. Questo prima che l’avvelenamento del dissidente russo Aleksei Navalny (che in molti attribuiscono a ‘forze’ vicine al Cremlino) coagulasse anche in Germania – Paese da sempre tra i più accaniti sostenitori del Nord Stream 2, essendone in teoria il principale beneficiario – un ampio fronte di opposizione all’opera, percepita ora più che mai come un ulteriore strumento di potere della Russia nei confronti del Vecchio Continente.
Seppure la possibilità di sanzioni tedesche nei confronti del gasdotto sia stata per il momento ventilata solo da voci politiche isolate a Berlino, nei giorni scorsi la cancelliera Angela Merkel aveva pubblicamente ammesso che misure contro il Nord Stream 2 costituiscono un’opzione “non impossibile”.
Ed è probabilmente per questo che Mosca ha deciso di accelerare i tempi e di tentare di portare a termine la posa del gasdotto prima che anche i suoi fino ad ora più accesi sostenitori europei facciano dietro-front.