C’è anche l’Italia tra i 6 Paesi affacciati sul Mare Nostrum che, con una cerimonia virtuale, hanno dato ufficialmente vita al East Mediterranean Gas Forum (EMGF), entità nata lo scorso gennaio come organismo internazionale e oggi diventato a un’organizzazione strutturata, con sede al Cairo
L’iniziativa, che oltre al Belpaese vede schierati Egitto, Israele, Cipro e Giordania, ha l’obbiettivo di promuovere l’export di gas naturale del Mediterraneo Orientale e, almeno per Israele, anche quello di migliorare i rapporti con i vicini arabi. Inoltre, come fa notare la Reuters, tutti questi Paesi sono alleati tra loro e in qualche modo oppositori delle mire turche di sfruttamento degli idrocarburi in alcune zone di Mediterraneo contese, in particolare al largo di Cipro.
Del EMGF farà parte anche l’Autorità Nazionale Palestinese – come confermato dal ministro dell’energia israeliano Yuval Steinitz – mentre la Francia ha avanzato una richiesta di ammissione e gli USA e l’Unione Europea hanno formulato domande per vedersi riconosciuto lo status di ‘osservatori’.
Evidente quindi come la partita dal gas naturale, e del suo sfruttamento, in quest’area del Mare Nustrum assuma un interesse strategico non soltanto per i Paesi più strettamente coinvolti dal punto di vista geografico e operativo, ma anche per le grandi potenze internazionali che guardano allo scacchiere geopolitico nel suo complesso.
Molto importante sarà, però, anche la dimensione regionale, in cui il player più interessato è Israele, che infatti, come dichiarato dallo stesso Steinitz, è convinto che il forum “possa portare una maggiore collaborazione a livello locale tra Paesi arabi ed europei, con una formula adottata oggi per la prima volta nella storia”. Non manca infine un risvolto economico, con Israele che ha già firmato contratti per l’export del suo gas con Egitto e Giordania per un valore complessivo di 30 miliardi di dollari.