La Commissione Europea sta mettendo a punto uno schema normativo finalizzato a limitare gli effetti extra-territoriali di sanzioni economiche imposte da Paesi terzi, col fine preciso di intervenire nel caso riguardante il nuovo gasdotto Nord Stream 2.
Lo ha annunciato – secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters – il capo della politica estera dell’UE Joseph Borrell che, rispondendo per iscritto ad un’interrogazione dall’europarlamentare francese Emmanuel Maurel sulla sanzioni stabilite da Washington nei confronti della nuova pipeline di Gazprom lo scorso dicembre, ha chiarito: “La posizione dell’Unione Europea riguardo sanzioni americane contro compagnie che svolgono legittimamente e legalmente attività nell’ambito del quadro normativo europeo è inequivocabile: queste sanzioni sono inaccettabili e contrarie alla legge internazionale, e l’Unione si oppone fermamente ad esse”.
Borrell ha quindi rivelato che “La Commissione sta preparando il terreno all’adozione di un meccanismo che renda più efficace la resilienza europea agli effetti extra-territoriali di sanzioni imposte da Paesi terzi”.
Una risposta chiara alle intenzioni di alcuni Senatori statunitensi che, nei giorni scorsi, hanno annunciato l’intenzione di proporre un ‘bill’ (un provvedimento) per inasprire le sanzioni nei confronti delle aziende coinvolte nel Nord Stream 2, infrastruttura che agli occhi di Washington avrebbe la colpa di esacerbare la già grave dipendente energetica europea da Mosca e dalla risorse controllate dal Cremlino.