Indipendentemente da quanti nuovi gasdotti costruirà Gazprom, il gas russo continuerà ad arrivare in Europa anche attraverso l’Ucraina.
Lo ha assicurato il presidente russo Vladimir Putin, in occasione di una conferenza stampa tenutasi a Mosca in concomitanza con una nuova seduta di trattative che vede impegnati, a Berlino, i rappresentati dei due Paesi e della Commissione Europa, che ha assunto un ruolo di mediazione nel difficile percorso il cui obbiettivo dovrebbe essere un rinnovo del contratto di transito, in scadenza a fine 2019.
“Si tratta di una questione strategica, e noi siamo motivati a risolvere i problemi” ha dichiarato Putin, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters.
“Stiamo cercando di trovare una soluzione che sia soddisfacente per tutte le parti coinvolte, compresa l’Ucraina. E questo indipendentemente dalla costruzione di infrastrutture come Nord Stream 1, Nord Stream 2 e TurkStream, La Russia intende mantenere il transito del gas attraverso l’Ucraina”.
Una presa di posizione netta, resasi evidentemente necessaria alla luce della perdurante distanza tra le parti al tavolo delle trattative: Mosca ha infatti giudicato troppo alte le tariffe proposte per il prossimo anno da Kiev, che ha rispedito al mittente l’accusa e continua a chiedere un contratto di lungo periodo (che possa di fatto legare la Russia alla rotta ucraina nonostante l’entrata in funzione, prevista per il prossimo anno, delle due pipeline citate dello stesso Putin).
Il presidente russo ha anche rivelato di essere pronto, pur di giungere ad un accordo, a concedere all’Ucraina uno sconto del 20-25%, sull’acquisto del gas. “Sono fiducioso sulla possibilità di raggiungere un accordo. Non abbiamo alcuna intenzione di esacerbare la situazione, né di usarla per influenzare la politica ucraina”.