Ancora nessun accordo tra Mosca e Kiev sul rinnovo del contratto per il transito del gas russo attraverso i gasdotti ucraini, che scadrà il 31 dicembre prossimo: a questo punto sembra inevitabile che, se un punto di incontro tra le parti – nello specifico le compagnie statali Gazprom e Naftogaz – sarà raggiunto, ciò avverrà solo nel corso del nuovo anno.
Dopo l’ultimo meeting che si è svolto a Vienna venerdì scorso, la stampa russa aveva parlato di un accordo preliminare raggiunto dai negoziatori, ma la notizia è stata smentita oggi (lunedì; ndr) dal CEO di Naftogaz Yuriy Vitrenko, che ha dichiarato alle agenzie internazionali: “Non sono a conoscenza di nessun accordo di lungo termine, ancorché preliminare, raggiunto dalle parti”.
“Abbiamo solo raggiunto un accordo preliminare su potenziali strumenti, in termini di struttura del contratto, da utilizzare se e quando ci sarà effettivamente un deal”.
“Ora – ha quindi aggiunto Vitrenko – dobbiamo lavorare e concentrarci sulla definizione della struttura legale dell’eventuale nuovo contratto, perché ci sono ancora molte questioni aperte”.
Anche Gazprom, in un recente comunicato, ha specificato che le due parti “continueranno a discutere di una collaborazione nel settore del gas nel corso del 2020”.
Al momento però, data questa situazione, il flusso di gas russo attraverso le pipeline ucraine dovrebbe interrompersi a partire dal 1° gennaio 2020.