Le autorità federali dell’Illinois hanno approvato il progetto per l’espansione dell’oleodotto Dakota Access.
Il nuovo oleodotto può trasportare fino a 570.000 barili al giorno di shale oil di Bakken del Nord Dakota, fino agli impianti del Midwest situati nella costa del Golfo.
Ma da quando i lavori di costruzione sono finiti nel 2017, è iniziata una battaglia legale per mantenerlo operativo, dopo che all’inizio di quest’anno le autorità hanno revocato il relativoo permesso.
La commissione commerciale dell’Illinois (ICC) la settimana scorsa avrebbe infatti affermato che è necessaria l’installazione di altre stazioni di pompaggio per raddoppiare la capacità dell’oleodotto e raggiungere 1,1 milioni di barili al giorno.
Tuttavia alcuni gruppi ambientalisti si sono opposti a questo progetto di espansione, riferendo alle autorità competenti che la caduta dei prezzi del petrolio generata dalla pandemia, riduce la domanda di petrolio e quindi non sarebbe necessario aumentare la capacità di questo oleodotto.
Poco prima che gli ambientalisti si pronunciassero, Energy Transport, una delle maggiori aziende americane specializzata nel midstream, aveva annunciato agli investitori che il progetto di espansione di questa linea si sarebbe realizzata entro la fine del terzo quadrimestre del 2021.
Tuttavia la corte del distretto della Colombia intervenuta sul caso, ha affermato che l’oleodotto avrebbe violato la legge sulla protezione dell’ambiente, mettendo in discussione la realizzazione dell’intero progetto.
Il Dakota Access Pipeline è considerata la struttura più sicura ed efficiente per trasportare il petrolio alle raffinerie della costa del Golfo e del Midwest e ad altri mercati più a valle.