Bulgartransgaz, l’operatore del network nazionale di gasdotti della Bulgaria, ha formalizzato il suo ingresso, con il 20%, nel capitale di Gastrade, la società greca che sta sviluppando il progetto del terminal GNL di Alexandroupolis.
L’impegno della compagnia bulgara in questa iniziativa era già stato annunciato lo scorso agosto, con la firma di un accordo preliminare tra il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il suo omologo bulgaro Boyko Borisov, ma ora la partecipazione è stata formalizzata con il passaggio di proprietà della quota azionaria.
Il progetto, che prevede l’entrata in funzione di una unità FPSO offshore ormeggiata al largo del porto greco di Alexandroupolis a partire dal 2023, costituirà – spiega Gastrade in una nota – un passaggio strategico fondamentale per la Grecia e la Bulgaria e per la sicurezza energetica di tutta l’Europa sudorientale, consentendo una diversificazione delle fonti di approvvigionamento di gas naturale.
L’infrastruttura sarà strategicamente posizionata all’incrocio del Southern and Vertical Gas Corridor offrendo accesso al GNL ai mercati di Grecia, Bulgaria, Serbia, Romania, Macedonia Settentrionale, e indirettamente anche Moldova e Ucraina.
Il terminal sarà anche pienamente integrato con il gasdotto Greece – Bulgaria Interconnector (IGB), operando in armonia con le altre infrastrutture energetiche della regione come il TAP e il Bulgaria – Serbia Interconnector.
La FSRU che verrà installata davanti alle coste greche (17,6 Km al largo di Alexandroupolis) avrà una capacità di stoccaggio 170.000 metri cubi di GNL e sarà in grado di rigassificare 5,5 miliardi di metri cubi di metano all’anno, che affluiranno nella rete nazionale greca attraverso un nuovo sistema di pipeline dedicate lungo 28 Km.