E’ stato consegnato all’Egitto il primo carico di gas israeliano, fatto che segna l’avvio del legame energetico tra i due Paesi, stabilito da un accordo siglato nel 2018, e rende per la prima volta operativo il gasdotto East Mediterranean Gas Co. Pipeline, costruito oltre 6 anni fa ma fino ad oggi mai utilizzato.
A darne notizia, con una nota ufficiale ripresa dalle agenzie internazionali, è stato il Ministro del Petrolio dell’Egitto Tarek El-Molla, secondo cui la ricezione del primo carico di gas proveniente da Israele “rappresenta un importante sviluppo a favore degli interessi delle economie nazionali di entrambi i Paesi”.
Questa prima spedizione costituisce anche l’ingresso nella sua fase operativa dell’accordo siglato tra Il Cairo e Tel Aviv nel 2018, che prevede un contratto di fornitura di gas della durata di 10 anni, per un controvalore economico stimato in 15 miliardi di dollari.
Questo primo carico, come quelli che seguiranno, ha viaggiato lungo le condotte della East Mediterranean Gas Co. Pipeline, infrastruttura costruita diversi anni fa che collega la regione meridionale di Israele con la penisola del Sinai, in Egitto, e che inizialmente doveva operare in senso contrario, ovvero trasportando gas egiziano verso Israele.
A causa della scarsità di disponibilità di gas in Egitto (prima della scoperta di Zohr, ovviamente), e di una serie di attacchi alle condotte da parte di gruppi paramilitari, però, la pipeline non è mai entrata in funzione e, nel 2018, il suo controllo è stato rilevato congiuntamente dall’israeliana Delek Drilling LP, dell’americana Noble Energy e dell’egiziana Egyptian East Gas Co., con l’obbiettivo di utilizzarlo per movimentare il gas in export da Israele verso l’Egitto.
In base al contratto di fornitura firmato oltre un anno fa, l’Egitto riceverà, tramite questa condotta, 200 milioni di piedi cubi di gas israeliano al giorno, ma i volumi potrebbero crescere fino a 500 milioni di piedi cubi di gas al giorno già nel corso di quest’anno, come ha rivelato il ministro El-Molla in una recente intervista.
Il gas israeliano servirà all’Egitto, aggiungendosi alle ingenti risorse estratte dal maxi-giacimento offshore Zohr – scoperto e operato dall’Eni – per consolidare il proprio ruolo di hub mediterraneo del gas naturale e rifornire i ‘famelici’ mercati di consumo europei.