Dopo l’esito positivo dell’indagine di mercato lanciata lo scorso luglio, per valutare l’effettivo interesse rispetto ad un’eventuale incremento della capacità de gasdotto TAP (Trans-Adriatic-Pipeline), le 3 società TAP AG, Snam Rete Gas e DESFA (il gestore della rete greca, anch’esso controllato da Snam) hanno pubblicato i dettagli del progetto per incrementare la portata della pipeline e dato tempo fino al 21 febbraio prossimo agli stakeholder per esprimere un parere a riguardo.
Non appena entrerà in attività, già nei prossimi mesi, il TAP – che trasporterà in Europa il gas naturale estratto in Azerbaijan, nell’ambito del cosiddetto Southern Gas Corridor – avrà una capacità nominale di 10 miliardi di metri cubi all’anno (bcm/a), che potrebbe arrivare fino ad un massimo di oltre 20 bcm/a con una serie di interventi, che sono appunto l’oggetto della Project Proposal pubblicata da TAP AG, Snam Rete Gas e DESFA a questo link: https://www.tap-ag.com/assets/07.reference_documents/english/Market%20Test/Joint%20Public%20Consultation%20Document_SRG_TAP_DESFA_20Jan2020.pdf.
I tre operatori vogliono infatti capire, prima di procedere con un upgrade che potrebbe arrivare a costare fin oltre 1 miliardo di euro, se effettivamente la capacità addizionale verrà poi assorbita e quindi remunerata dal mercato. Come detto, l’esito del primo sondaggio è stato positivo, ma in quel caso le manifestazioni d’interesse non erano vincolanti. Ora Snam e soci chiedono un riscontro sul progetto, dopo di ché, a partire dal secondo trimestre dell’anno, inizierà la fase delle richieste vincolanti per poi allocare la capacità aggiuntiva.
Scorrendo il dettagliato draft recentemente pubblicato, si nota come il progetto sia di fatto ‘modulare’: le tre società ipotizzano due diversi scenari, presumibilmente legati a quello che potrà essere il riscontro del mercato.
Il primo scenario, quello della ‘partial expansion’ prevede di portare la capacità del gasdotto a 48.8 MSm3 /day (ovvero 17,8 bcm/a) e avrebbe un costo stimato di 965 milioni di euro, mentre il secondo, definito ‘full expansion’, prevede di arrivare a 59.5 MSm3/day (21,7 bcm/a) di capacità a fronte di un costo complessivo pari a 1,38 miliardi di euro.