Il trasporto di gas naturale attraverso le principali pipeline dell’Azerbaijan è aumentato dell’8,2% nei primi 2 mesi del 2021, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo i 6,5 miliardi di metri cubi, secondo quanto riportato dalla testata locale in lingua inglese AzerNews.
Nello stesso periodo, è aumentata anche la produzione totale di gas del Paese, arrivata a 6,8 miliardi di metri cubi con un incremento del 3% su base annua. Sul totale, 3,4 bcm sono stati prodotti da Shah Deniz, 2,2 bcm dai giacimenti del blocco Azeri-Chirag-Guneshli, mentre l’azienda statale Socar ha contribuito con 1,2 miliardi di metri cubi.
A gennaio e febbraio 2021 sono aumentati anche i volumi di gas complessivamente esportati all’estero dall’Azerbaijan, pari a 3,3 miliardi di metri cubi, ovvero il 32% in più di quanto registrato nei primi 2 mesi de 2020.
Il principale destinatario è stato la Turchia, con 2 miliardi di metri cubi (+15,6), seguito dall’Europa con 783 milioni di metri cubi e dalla Georgia con 497 milioni di metri cubi
Tornando alle pipeline, la maggior parte dei volumi movimentati via gasdotto, ovvero il 45,6% del totale, è transitata attraverso la South Caucasus Pipeline, che collega Baku (Azerbaijan), Tiblisi (Georgia) e Erzurum (Turchia), da dove poi il metano azero raggiunge il mercato europeo. A gennaio e febbraio, tramite questa condotta sono stati trasportati 2,9 miliardi di metri cubi di gas naturale.
Il gasdotto, che segue la stessa rotta dell’oleodotto BTC (Baku-Tiblisi-Ceyhan), il principale sistema di export del petrolio del Paese, è stato costruito nel 2006 e dall’anno successivo ha iniziato ad esportare verso occidente il gas estratto dal giacimento Shah Deniz Stage 1.
Un contributo rilevante (quasi 1 miliardo di metri cubi) è arrivato poi dal TANAP, la Trans Anatolian Pipeliene, che arriva in Turchia e che costituisce il primo tratto del cosiddetto Southern Gas Corridor, sistema di trasporto del metano di cui fa parte anche il TAP (Trans Adriatic Pipeline) che termina in Puglia.