Saipem dovrebbe riuscire a ‘schivare’ le sanzioni americane appena entrate in vigore nei confronti dei soggetti coinvolti nella costruzione del nuovo gasdotto Nord Stream 2 di Gazprom.
Secondo quanto riportato dalla Reuters, infatti, il contractor italiano ha concluso i lavori relativi alla propria commessa, che riguardavano attività sull’ultimo tratto delle pipeline che dalla Russia attraversa il Mar Baltico e approda a terra a Greiswald in Germania. Per questo, secondo una fonte industriale vicina al progetto interpellata dalla Reuters, Saipem dovrebbe essere fuori pericolo in quanto “eventuali sanzioni extraterritoriali o secondarie che gli Usa potrebbero imporre ai Paesi e alle aziende che hanno lavorato al progetto” non “potranno essere retroattive”.
Il fatto di aver già portato a termine l’incarico, del valore complessivo di 370 milioni di dollari, e quindi di portata tutto sommato marginale rispetto alla dimensione complessiva dell’opera, metterebbe quindi al riparo Saipem dal rischio di incorrere nelle sanzioni volute da Washington contro il nuovo gasdotto, visto come il fumo negli occhi non solo dall’amministrazione Trump, ma anche da una serie di Paesi europei a partire dalla Polonia e dall’Ucraina, attraverso le cui reti nazionali transita al momento buona parte del gas russo diretto in Europa, e che con l’entrata in funzione del Nord Stream 2 (che collega direttamente Russia e Germania, quest’ultima infatti principale sostenitore europeo dell’infrastruttura) temono di essere tagliate dal grosso del traffico.
Il rischio, però, potrebbe non essere scongiurato del tutto per Saipem: nei giorni scorsi, infatti, l’ambasciatore Usa in Germania, Richard Grenell, parlando in un’intervista al quotidiano tedesco Handesblatt, ha detto che “le società coinvolte nella realizzazione del gasdotto sono sempre in pericolo perché le sanzioni sono sempre possibili”.